Conoscere la sfida
È molto di più di un naso che gocciola o di starnuti in sequenza. La rinite allergica è una vera e propria ‘battaglia’ del sistema immunitario che si sente attaccato e, quindi, scatena una reazione improvvisa e, a volte, addirittura violenta.
È la vita di chi “fiuta” il pericolo nascosto anche quando agli occhi degli altri pericolo non c’è: un prato fiorito, un vecchio peluche dell’infanzia, la casa al mare dove si rientra dopo l’inverno. Quello che, per molti, è una cartolina romantica per chi soffre di rinite allergica è l’inizio di una battaglia contro acari, pollini, muffe, polveri.
Se sei tra chi vive la vita con il fazzoletto in mano, non ti arrendere! E’ una sfida quella contro la rinite allergica dalla quale, con un po’ di attenzioni e la giusta terapia, puoi uscire vincitore.
Che cos’è e da cosa dipende la rinite allergica: perché spesso evitare l’esposizione agli odori diventa difficile!
È un disturbo sintomatico della mucosa nasale provocato da una infiammazione (mediata da immunoglobine) che si attiva quando particolari sostanze (allergeni) entrano in contatto con la mucosa respiratoria. È spesso associata all’asma bronchiale.
La rinite allergica è dovuta a una risposta infiammatoria mediata dalle Immunoglobuline di tipo E, un tipo di anticorpi che viene prodotto dal nostro organismo quando la mucosa respiratoria viene in contatto con gli allergeni.
La rinite è una patologia infiammatoria che non va considerata come un banale e fastidioso raffreddore perché ha effetti diretti, e negativi, sulla qualità di vita, sul rendimento scolastico o lavorativo. Basti pensare che è tra le prime dieci cause per le quali si chiede l’aiuto del Medico di Medicina Generale.
La rinite allergica è un problema sanitario globale che colpisce dal 5 al 35 % della popolazione, toccando punte del 40% nei bambini. Il maggior numero di individui colpiti ha tra i 20 e i 30 anni e nel 50% dei casi sono presenti fattori ereditari: figli di genitori allergici hanno più probabilità di sviluppare allergie.
È importante ricordare che la rinite rappresenta un fattore di rischio per l’asma. Rinite e asma sono aspetti clinici differenti di un unico disordine immuno-mediato dell’apparato respiratorio. I pazienti con rinite allergica devono sempre essere indagati per una eventuale presenza di sintomi asmatici. La rinite è presente nell’80% dei pazienti con asma allergica e il rischio di asma cresce dal 2% nei pazienti senza rinite al 7- 19% nei soggetti affetti da rinite.
I nemici (allergeni) in grado di scatenare la reazione del sistema immunitario sono molti, e molto diversi tra loro. Gli allergeni più frequenti sono polvere, muffe, pollini, graminacee, piante e animali.
Le allergie possono essere stagionali o croniche: la rinite allergica stagionale è causata nella maggior parte dei casi da allergeni vegetali, che variano proprio a seconda della stagione, mentre la rinite cronica è causata dall’esposizione per tutto l’anno ad allergeni presenti nelle nostre case (escrementi degli acari della polvere, scarafaggi, forfora di animali) oppure da una forte reattività a pollini vegetali in stagioni consecutive.
I sintomi sono soprattutto a carico di naso e occhi. La congestione nasale è il sintomo classificato, sia dai medici che dai pazienti, come il più fastidioso ed invalidante ma a livello del naso si avverte anche prurito, rinorrea, starnuti. I sintomi oculari della rinite, invece, fanno registrare prurito, lacrimazione e iperemia congiuntivale (arrossamento).
I sintomi sono importanti per arrivare alla diagnosi. In genere il medico allergologo davanti a sintomi così distintivi non ha bisogno di altre analisi che sono, invece, utili per approfondire le cause che scatenano l’allergia soprattutto quando non ci sono miglioramenti con le terapie.
Per indagare sulle cause della rinite allergica si possono effettuare test cutanei o il dosaggio delle IgE specifiche per allergeni. Questo test si basa sulla misurazione degli anticorpi IgE: se il soggetto è allergico saranno presenti in quantità molto maggiore le IgE rivolte contro l’allergene che è il fattore scatenante dell’allergia.
La prima cosa da fare è stare alla larga dall’allergene che scatena la rinite. Ma non sempre è possibile, basti pensare ai pollini, alla polvere o alle muffe. E quindi è necessario ricorrere alle terapie farmacologiche.
I trattamenti maggiormente utilizzati sono i corticosteroidi per via inalatoria (con o senza antistaminici) che riducono l’infiammazione o gli antistaminici orali più i decongestionanti orali che aiutano a prevenire la reazione allergica e i sintomi correlati. Un aiuto può venire dalle semplici soluzioni fisiologiche endonasali che possono aiutare a liberare le vie aeree e a idratare le mucose.
Nei casi in cui i sintomi siano molto accentuati, o il trattamento farmacologico risulti inefficace, il medico può consigliare la terapia da desensibilizzazione. Questa si basa sulla somministrazione di piccole quantità, progressivamente crescenti, degli allergeni che provocano la reazione, per rendere l’organismo meno sensibile. I primi tentativi di desensibilizzazione devono essere iniziati subito dopo la fine della stagione pollinica, per prepararsi alla stagione successiva. Sono disponibili due tipi di terapie desensibilizzanti, quella sublinguale e quella sottocutanea. Entrambe favoriscono lo sviluppo di una tolleranza a lungo termine verso specifici agenti ambientali scatenanti, ma possono richiedere mesi o anni prima di diventare completamente efficaci.
E attenzione: gli antibiotici non hanno alcun effetto sulla rinite allergica e non aiutano ad alleviarne i sintomi. Sono farmaci che vanno usati quando davvero efficaci o si rischia di innescare una antibiotico-resistenza.
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