Conoscere la sfida
Dolore, deformità, riduzione del movimento, difficoltà a compiere gesti normali come scendere dal letto, salire le scale, allacciare un bottone: è questa la vita delle persone che soffrono di artrosi.
È una delle cause principali di disabilità negli adulti più anziani in quanto attacca prevalentemente anca e ginocchio ed è una delle cause più importanti di disabilità.
La sfida delle persone con artrosi è riuscire a convivere con la malattia cercando di mantenere una buona qualità di vita, senza lasciarsi fermare e imparando a convivere con una scomoda compagna di viaggio che si può rallentare ma non sconfiggere.
Con l’avanzare della menopausa, aumenta per le donne il rischio di sviluppare problemi legati all’artrosi: il problema è legato al calo dei livelli di estrogeni.
L’Osteoartrosi è una malattia cronica articolare, molto frequente, caratterizzata da dolore, deformità, instabilità e riduzione del movimento e della funzione. La patologia coinvolge principalmente il ginocchio, l’anca, la colonna cervicale, la colonna lombosacrale e le caviglie. Sono spesso coinvolte anche le articolazioni delle dita (interfalangee e carpometacarpali). Non si conoscono bene le cause, probabilmente intervengono più fattori (genetici, costituzionali, ambientali).
L’osteoartrosi si classifica in primaria o idiopatica e secondaria. Le cause secondarie di osteoartrosi sono i traumi, i difetti congeniti o metabolici, le infezioni, le malattie endocrine e neuropatiche, i disturbi che alterano la normale struttura e funzione della cartilagine articolare (del ginocchio per esempio). Anche gli sforzi eccessivi legati ad attività lavorative o sportive possono provocare con il tempo osteoartrosi.
Altri fattori di rischio sono l’età, il genere, precedenti lesioni articolari, obesità, predisposizione genetica e fattori meccanici.
È una delle cause principali di disabilità negli adulti più anziani: colpisce circa il 10% degli uomini e il 18% delle donne di età superiore ai sessanta anni. L’aumento universale dell’aspettativa di vita rende l’osteoartrosi una delle cause più importanti di disabilità.
Si manifesta con dolore graduale che si aggrava con il movimento. La mattina, al risveglio, c’è spesso rigidità così come dopo un periodo di inattività c’è gonfiore articolare.
Per prevenire l’osteoartrosi è possibile adottare alcune strategie legate ad un corretto stile di vita. In particolare è utile:
● combattere l’obesità ed il sovrappeso
● evitare posizioni forzate, come lo stare sempre in ginocchio
● limitare l’eccessivo utilizzo delle articolazioni delle mani caratteristico di molte attività
● correggere posture anche legate ad attività sedentarie, come la seduta ad una scrivania
● correggere o prevenire alcune patologie infiammatorie che conducono ad una sofferenza delle cartilagini articolari come nel caso della gotta
L’attività fisica è una strategia importante per ridurre lo sviluppo dell’’osteoartrosi. Non serve essere atleti agonistici! Basta praticare 150 minuti a settimana per avere benefici immediati come rafforzare i muscoli, mantenere le articolazioni flessibili, preservare un buon equilibrio, e aiutare a mantenere sotto controllo il peso. Inoltre, l’attività fisica può ridurre il dolore e migliorare di circa il 40% il funzionamento fisico.
Dall’osteoartrosi non si guarisce ma si può tenere sotto controllo e rallentarne l’evoluzione.
Oltre ad un’attività fisica controllata, la terapia principale è quella analgesica, con la somministrazione – sotto controllo medico – di antidolorifici (antipiretici, FANS, COXIB, talora anche oppioidi) al bisogno per limitare il dolore e permettere il movimento articolare. In alcuni casi è sufficiente il trattamento topico e cioè prodotti a livello locale.
In caso di osteoartrosi localizzata a livello di un’articolazione specifica (per es. anca, ginocchio, mani) è possibile effettuare infiltrazioni con acido ialuronico, mentre l’utilizzo di corticosteroidi è limitato a casi rari di infiammazione associata ad osteoartrosi.
Nei casi più gravi di osteoartrosi, quando questi trattamenti sono inefficaci, si rende necessario il trattamento ortopedico con il posizionamento di protesi articolari.
Le recenti strategie per il trattamento dell’osteoartrosi basate su terapia cellulare, o genetica, o sulla ingegnerizzazione dei tessuti (es. rigenerazione articolare) necessitano di conferme ulteriori per un impiego nella pratica corrente.
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