Conoscere la sfida
È una “fame d’aria” improvvisa che quando arriva lascia poca via di scampo. Un’esperienza che, soprattutto le prime volte nei casi di un ‘attacco’ può letteralmente mandare nel panico. In pratica si verifica quando i muscoli dei bronchi, stimolati da un agente esterno, si contraggono in modo improprio determinando la produzione di muco e ostruendo le vie aeree. In pratica si resta ‘senza aria’ e la sensazione è quella di non riuscire a farla entrare.
L’asma bronchiale è una patologia infiammatoria cronica a carico delle vie respiratorie. È caratterizzata da un sintomo ben preciso che è quello di fare fatica a respirare (dispnea, legata all’insorgenza di broncospasmo).
Può colpire bambini e adulti ed è legata a diversi fattori scatenanti (che in genere non causano problemi nelle persone non asmatiche).
Esistono diverse terapie, alcune sono di ‘mantenimento’ e servono a prevenire gli attacchi, altre sono dei veri e propri ‘salvavita’ da usare nel caso di attacchi acuti e più gravi.
Chi soffre di asma non deve avere paura a vivere la vita, a pieni polmoni. Ricordati che non sei da solo a combattere questa battaglia, così come i genitori dei bambini asmatici possono contare su molte armi a disposizione. La “fame d’aria” si può sconfiggere.
L’asma colpisce più le donne degli uomini, e con sintomi più veementi: le ragioni sono principalmente di carattere ormonale e anatomico.
L’asma bronchiale è una patologia infiammatoria cronica a carico delle vie respiratorie caratterizzata da crisi di dispnea (fatica a respirare) legate all’insorgenza di broncospasmo. L’ostruzione delle vie aeree tipica dell’asma interessa in particolar modo i bronchi, organi dell’apparato respiratorio la cui parete di tessuto muscolare si espande e contrae durante la respirazione. Nella parete dei bronchi sono presenti anche delle cellule in grado di rispondere in maniera specifica a stimoli esterni, inducendo la muscolatura dei bronchi a stringersi o allargarsi a seconda della sostanza con cui vengono in contatto.
L’ostruzione bronchiale che si verifica in chi soffre di asma bronchiale è solitamente reversibile e si risolve dopo una terapia adeguata ma, in alcuni casi, anche spontaneamente.
L’asma brochiale è contraddistinta da:
● Respiro sibilante, tosse e senso di costrizione toracica
● Ostruzione bronchiale
● Iper-reattività bronchiale
L’asma interessa il 6-8% della popolazione ed è una delle malattie croniche più comuni dell’età infantile, ma può manifestarsi anche negli adulti.
Il restringimento delle vie aeree e l’infiammazione che lo causa avvengono in risposta a stimoli che di solito non causano problemi nelle persone non asmatiche. Sono i cosiddetti ‘fattori scatenanti’.
I principali fattori di rischio che portano all’insorgenza dell’asma sono:
Allergeni domestici
● Acari e animali a pelo (cane, gatto, coniglio, ecc)
● Scarafaggi
● Miceti
Allergeni degli ambienti esterni
● Piante erbacee (graminacee, urticacee, composite, ecc) ed arboree (oleacee, betulacee, ecc)
● Altri animali (cavallo)
Inquinamento atmosferico
Inquinamento ad uso professionale e ambientale
Fumo attivo e passivo
Infezioni virali
Variazioni climatiche
● Possono potenziare l’effetto di allergeni e/o inquinanti atmosferici, sia nell’induzione dell’asma che nello scatenamento di crisi asmatiche
Alimentazione e farmaci
Associazione tra alcuni tipi di alimentazione comuni nella società occidentale e maggior frequenza di atopia e/o asma Utilizzo di antibiotici e antipiretici in età infantile associato ad aumento del rischio di asma e atopia
I sintomi dell’asma possono variare da persona a persona a seconda della gravità della condizione. In alcune persone gli episodi sono lievi e di breve durata e si manifestano con respiro affannoso. Nei casi più gravi possono presentarsi tosse e sibili. A volte l’attacco d’asma – che può durare da pochi minuti a diversi giorni – insorge improvvisamente, altre in maniera graduale.
Gli attacchi d’asma sono più frequenti nelle prime ore del giorno, quando scompaiono gli effetti dei farmaci protettivi e l’organismo ha difficoltà a prevenire il restringimento delle vie respiratorie. Durante le crisi di asma la difficoltà a respirare può generare una sensazione di profonda ansia, mentre aumentano la sudorazione e la frequenza cardiaca.
Quando la mancanza di ossigeno diventa marcata, le persone asmatiche possono presentare confusione, sonnolenza, fino al colorito bluastro della cute: in questi casi è necessario un trattamento d’urgenza.
La forma più grave di asma è definita stato di male asmatico. In questi casi l’ossigeno che arriva agli organi è insufficiente, la pressione arteriosa raggiunge livelli molto bassi e si accumula anidride carbonica nel sangue (che compromette la funzionalità degli organi). Lo stato di male asmatico richiede il ricovero in ospedale e l’intervento con ventilazione artificiale e dosi di farmaci superiori alla norma.
Alla diagnosi di asma si arriva dopo che uno specialista (pneumologo o allergologo) effettua test particolari, come il test del respiro o test di funzionalità. Ma è soprattutto fondamentale anche il racconto del paziente, i fattori scatenanti in cui si sono verificati gli episodi, le sensazioni registrate.
I test strumentali, attraverso la somministrazione di determinati farmaci, registrano la funzionalità polmonare e cioè, semplificando, misurano la capacità polmonare del paziente dopo essere stata sottoposta ad uno ‘stress’ come avviene nel caso dei fattori scatenanti. Si tratta di farmaci che non hanno un effetto apprezzabile sugli individui sani, mentre causano un restringimento delle vie aeree nelle persone asmatiche. I pazienti con asma bronchiale possono essere anche sottoposti a test da sforzo, per valutare l’asma dopo l’attività fisica.
I test allergologici e cutanei possono essere utili se a provocare i sintomi asmatici sono uno o più allergeni.
È bene fare una distinzione importante. I trattamenti per l’asma si dividono in terapie di mantenimento, che servono a prevenire gli attacchi o a trattare quelli di lieve entità, e terapie cosiddette “salvavita” che vengono utilizzate nel caso di attacchi acuti e più gravi.
Per il trattamento dell’asma bronchiale si utilizzano due tipi di farmaci:
gli antinfiammatori, che riducono l’infiammazione che restringe le vie respiratorie (tra i più usati ci sono i corticosteroidi, gli inibitori dei leucotrieni e gli stabilizzanti dei mastociti)
i broncodilatatori, che rilassano le vie aeree (comprendono farmaci beta-adrenergici, anticolinergici e metilxantine)
Non sono rari “aggiustamenti” della terapia da parte del medico, anche sul dosaggio a seconda dell’entità dell’attacco. Si tratta comunque di una terapia “su misura”.
Imparare a gestire un attacco d’asma è fondamentale, sia da parte del paziente che delle persone che vivono a stretto contatto. Perché gli attacchi d’asma, soprattutto quando sono gravi, devono essere gestiti in maniera tempestiva e specialistica e gli asmatici che sono soggetti a crisi forti e improvvise possono perdere conoscenza prima di assumere la terapia.
Nei casi più lievi, invece, le persone con asma bronchiale possono usare un inalatore per assumere una dose di agonista beta-adrenergico ad azione rapida.
L’attività fisica spesso provoca sintomi correlati all’asma che riflettono la natura o un controllo insufficiente dell’asma bronchiale. Pertanto, i pazienti asmatici possono spesso, in modo intuitivo o intenzionale, evitare l’esercizio e adottare uno stile di vita sedentario.
Lo sviluppo di un’ampia gamma di farmaci potenti e dispositivi di somministrazione efficaci, la prevenzione dei fattori scatenanti, l’educazione del paziente e i piani d’azione per l’asma, hanno indotto un cambiamento di paradigma nella percezione dei pazienti asmatici e obiettivi terapeutici.
La Global Initiative for Asthma (GINA) raccomanda alle persone con asma bronchiale di impegnarsi in un’attività fisica regolare al fine di migliorare la loro salute generale.
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