“La giornata volgeva al termine, il sole al tramonto schiacciava sul terreno le nostre ombre lunghe come tronchi di betulla e guardandoci dritto negli occhi, accecando le nostre visuali, si rendeva complice di ciò che sarebbe successo di lì a poco”.
Un “furto” di ossa.
Non si tratta di un racconto noir ma di un giorno qualunque che chiunque di noi potrebbe vivere, soprattutto con l’avanzare dell’età.
Colpevole una malattia complessa, silente e invisibile, che comporta la perdita ossea, lenta ma inesorabile, senza dare alcun segnale della sua presenza fino all’evento di rottura, solitamente improvviso e inaspettato. Infatti, nella gran parte dei casi, le fratture non sono associate a traumi, ma si manifestano compiendo normali attività del vivere quotidiano, come alzarsi dalla sedia, raccogliere una penna o sollevare una borsa.
Oggi, esistono diverse soluzioni terapeutiche in grado di correggere le alterazioni del metabolismo scheletrico e, quindi, di prevenire e ridurre il rischio di fratture nella maggior parte dei pazienti affetti da osteoporosi. Ma per trarne beneficio è necessario aderire ad una adeguata terapia, anche e soprattutto quando i sintomi non si vedono.
Perché a un certo punto, e quando meno ce li si aspetta, si potranno sentire.
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