La “ladra” silenziosa della struttura dell’osso.

“La giornata volgeva al termine, il sole al tramonto schiacciava sul terreno le nostre ombre lunghe come tronchi di betulla e guardandoci dritto negli occhi, accecando le nostre visuali, si rendeva complice di ciò che sarebbe successo di lì a poco”.

Un “furto” di ossa.

Non si tratta di un racconto noir ma di un giorno qualunque che chiunque di noi potrebbe vivere, soprattutto con l’avanzare dell’età.

Colpevole una malattia complessa, silente e invisibile, che comporta la perdita ossea, lenta ma inesorabile, senza dare alcun segnale della sua presenza fino all’evento di rottura, solitamente improvviso e inaspettato. Infatti, nella gran parte dei casi, le fratture non sono associate a traumi, ma si manifestano compiendo normali attività del vivere quotidiano, come alzarsi dalla sedia, raccogliere una penna o sollevare una borsa.

Oggi, esistono diverse soluzioni terapeutiche in grado di correggere le alterazioni del metabolismo scheletrico e, quindi, di prevenire e ridurre il rischio di fratture nella maggior parte dei pazienti affetti da osteoporosi. Ma per trarne beneficio è necessario aderire ad una adeguata terapia, anche e soprattutto quando i sintomi non si vedono.
Perché a un certo punto, e quando meno ce li si aspetta, si potranno sentire.

Aderenza.
La migliore terapia per una vita piena di vita.

Quante volte alla domanda: “Come va?” abbiamo risposto o ci siamo sentiti rispondere: “Basta che ci sia la salute!”?

Questo perché, proprio la nostra salute, è uno degli indicatori di benessere per una vita vissuta al meglio e proteggerla è un atto di responsabilità verso noi stessi e verso chi amiamo.

Un atto di responsabilità che assumiamo scegliendo l’aderenza terapeutica, conformandoci a quell’assunzione di farmaci, a quella dieta, a quello stile di vita concordati insieme al nostro medico, così da tenere sotto controllo le malattie e prevenire eventuali complicazioni. 

Lo sapevate, ad esempio, che all’aderenza è associata una riduzione del 20%1 delle patologie cardiovascolari e del 35%1 della mortalità per tutte le cause? 


Scopri di più guardando il nostro video!

Dislipidemia, Ipertensione e altre patologie.
Aderire alla terapia in estate è più facile con i consigli giusti.

E finalmente arriva il sole, l’aria si scalda, è tempo di andare in vacanza o di chiudersi in casa per non venire sopraffatti dall’afa… In ogni caso, in estate, le abitudini di tutti subiscono un brusco cambiamento. E tutti abbiamo bisogno di risintonizzarci sulla giusta frequenza.

Ancor di più chi soffre di una qualche patologia ed è soggetto a terapia farmacologica.

La mancata aderenza alle prescrizioni mediche, infatti, soprattutto in estate, rappresenta un fenomeno molto diffuso ma che mette seriamente a rischio la propria salute.

Pensiamo, ad esempio, a chi soffre di dislipidemia. In estate, il cambiamento di alimentazione, basata di più su frutta e verdura, una maggiore assunzione di acqua e magari un’attività fisica più intensificata, potrebbero erroneamente far pensare a un rimedio sufficiente per abbassare il livello di colesterolo. Aiutano certamente, ma non bastano. Se si sta seguendo una cura, è fondamentale attenervisi e non modificarla, quantomeno senza prima averne parlato con il proprio medico.

Artrosi e artrite, ripassiamo l​a​​ ​differenza ​

Artrosi e artrite hanno delle analogie, ma sono patologie molto diverse​. Scopriamo insieme qual è la differenza.​

Artrosi​ e artrite, due malattie diverse ma che a volte vengono confuse. Entrambe colpiscono le ​articolazioni​ limitando la nostra capacità di movimento con conseguenze negative sulla qualità della nostra vita, ma sono due patologie diverse che in alcuni casi possono addirittura convivere.

Ma allora qual è la differenza tra artrosi e artrite?​

Ad esempio, una delle due è possibile prevenirla o rallentarne il decorso, mentre sull’altra il nostro stile di vita non ha un ruolo così importante.

Come prevenire l’osteoporosi, la ladra di ossa che non vediamo né sentiamo?

È possibile prevenire l’osteoporosi prima di incorrere in fratture?

Benché non debba essere trascurata nemmeno dalla popolazione maschile, tra i pazienti affetti da osteoporosi l’80% sono donne in post menopausa. La riduzione improvvisa dei livelli di estrogeni, infatti, porta con sé un buon numero di problemi, tra cui questa patologia conosciuta come la “ladra silenziosa di ossa”.

Silenziosa perché purtroppo non si manifesta con alcun sintomo che possa aiutarci ad accorgerci che qualcosa all’interno delle nostre ossa sta iniziando a cedere e così solitamente il primo segnale di osteoporosi è proprio una frattura non in concomitanza di un trauma. Ma se non si fa sentire e le ossa non le possiamo vedere, come possiamo prevenire l’osteoporosi per evitare di scoprirlo solo quando ci rompiamo qualcosa?

Buono o cattivo, la doppia natura del colesterolo

Il ruolo del colesterolo LDL e HDL nella prevenzione dell’ipercolesterolemia

​​Molti di noi hanno imparato che il colesterolo rappresenta una delle maggiori cause di rischio cardiovascolare insieme a ipertensione​ arteriosa​ e diabete. E molti hanno anche sentito parlare di colesterolo buono e colesterolo cattivo, addirittura associandoli a specifici alimenti nel tentativo di controllare l’ipercolesterolemia con l’alimentazione.

Qui però vogliamo spiegare in modo un po’ più accurato cosa vuol dire buono e cattivo e come viene calcolato il valore totale del colesterolo. A volte comprendere i meccanismi che avvengono all’interno del nostro organismo può aiutarci a fare chiarezza su come proteggerli.​ Scopriamo insieme il ruolo del colesterolo LDL e HDL.​​

Emicrania e depressione hanno qualcosa in comune

La depressione è una delle comorbidità più frequenti dell’emicrania

L’emicrania, sempre in agguato e sempre presente nei pensieri di chi ne soffre, da cosa è causata?

Sono diversi i fattori che possono favorirne l’insorgere. L’altalenare dei livelli ormonali femminili, un cervello che tende a stancarsi in fretta a causa di attività molto intense e poi c’è un’ultima possibile causa: la presenza di altre patologie.

Tra le comorbidità tipiche dell’emicrania, una delle più frequenti è la depressione, a causa di processi biochimici condivisi dalle due patologie.

Guarda il video per scoprire cos’hanno in comune.

Integratori per osteoporosi: qual è il loro ruolo nel trattamento della patologia?

Gli integratori per osteoporosi sono importanti ma non possono bastare a proteggere le nostre ossa

Quando si parla di osteoporosi a volte si pensa che le ossa siano fragili perché hanno carenza di alcuni elementi che quindi vanno assunti con diversi integratori.

In parte è assolutamente vero e un’alimentazione controllata, unita all’assunzione di integratori di calcio o di vitamine carenti può aiutare il metabolismo delle nostre ossa e il trattamento dell’osteoporosi.

Ma questa patologia, che rende le ossa fragili e a rischio fratture, non è solo una questione di carenza di alcune sostanze e di conseguenti integratori da assumere, ha bisogno di trattamenti specifici.

Cosa fare per curare la coxartrosi?
Sintomi, cause ed esercizi

Cosa fare per curare la coxartrosi: si può guarire?

La cartilagine che riveste le articolazioni purtroppo non si riforma naturalmente, così non esistono terapie che possano aiutare il corpo a produrne nuovamente. Si può però intervenire affinché la coxartrosi dell’anca abbia un impatto ridotto sulla qualità della nostra vita.

Nei casi in cui la patologia è a uno stadio avanzato e limita eccessivamente le funzionalità della persona, renda l’anca bloccata o causa dolore costante alle ossa del bacino, si può ricorrere all’intervento chirurgico che, con l’inserimento di una protesi, mira a restituire una mobilità articolare quanto più possibile vicina a quella normale.

Coxartrosi dell’anca: esistono dei trattamenti che possono alleviarne i sintomi?

Assolutamente sì. Se la coxoartrosi dell’anca è nella fase iniziale esistono ad esempio i condroprotettori, farmaci a base di zolfo che inibiscono alcune tossine responsabili del consumo della cartilagine. Antidolorifici e antiinfiammatori, invece, possono aiutare ad alleviare il dolore alle articolazioni coxo-femorali, ma non possono ovviamente essere assunti per un periodo prolungato di tempo.

Abbiamo poi a disposizione le infiltrazioni di acido ialuronico, che presenta caratteristiche molto simili a quelle del liquido sinoviale, il fluido che protegge le articolazioni coxo femorali, ed è quindi in grado di favorire l’eliminazione del liquido “invecchiato”.

Tutte queste terapie per coxartrosi non hanno uno scopo curativo, bensì palliativo; possono alleviare i sintomi tipici dell’artrosi coxo femorale dando quindi modo a chi ne soffre di fare movimento, necessario a rigenerare per quanto possibile l’articolazione e rallentare il peggioramento della coxoartrosi.

coxo-artrosi

Cosa fare per alleviare i dolori all’anca: la fisioterapia e gli esercizi per coxartrosi funzionano?

La fisioterapia contribuisce a contrastare la coxoartrosi perché agisce con un movimento passivo sull’articolazione coxo-femorale, quindi senza sovraccaricarla; ma non dobbiamo dimenticare l’importanza anche del movimento attivo che in questo caso possiamo definire come attività para fisioterapica.

L’importante è scegliere sport ed esercizi per coxartrosi che lavorino sull’equilibrio delle articolazioni. I più delicati ed efficaci per le nostre anche sono il tai chi, la ginnastica posturale, che insegna anche alcuni atteggiamenti e posizioni da integrare nella nostra vita di tutti i giorni, e infine il pilates, soprattutto quello praticato con l’ausilio di macchinari.

Se non si ha la possibilità di fare alcun tipo di sport o esercizio per artosi dell’anca, passeggiate, bicicletta o anche solo un po’ di cyclette a casa possono comunque essere d’aiuto, purché l’attività sia costante.

Ricordiamoci che il movimento aiuta anche a tenere sotto controllo il peso che, quando in eccesso, grava sulle nostre articolazioni rendendo tutto più complicato.

A cura del Dott. Paolo De Stefanis, Specialista in Ortopedia e Traumatologia

Qual è la miglior cura per l’artrosi? Sfatiamo alcuni falsi miti!

VEDIAMO COSA È DAVVERO EFFICACE PER L’ARTROSI, DI COSA INVECE NON DOBBIAMO FIDARCI E SOPRATTUTTO PERCHÉ A VOLTE FINIAMO PER FARLO.

Si può curare l’artrosi senza farmaci?

No, ma Il fatto che non esistano farmaci in grado di guarire definitivamente dalla patologia non vuol dire che non ci siano rimedi in grado di alleviare i sintomi dell’artrosi e rallentarne il decorso. Questa malattia si tratta con antinfiammatori non steroidei che agiscono sull’infiammazione che causa la modifica strutturale dell’articolazione, con conseguente diminuzione della sua funzionalità. Quindi l’assunzione di farmaci per artrosi è importante per controllare il dolore e rallentare la progressione di malattia.

Ginnastica, sport ed esercizi per artrosi: vanno evitati?

Molti pensano che con una patologia che agisce in modo così aggressivo sulle articolazioni lo sport e la ginnastica siano fuori discussione. Se stiamo parlando di sport che richiedono grandi sforzi, possiamo dire che hanno ragione, ma le linee guida sull’artrosi sono molto chiare sull’utilità di un’attività fisica aerobica a intensità moderata. Lo sport rafforza i muscoli e agisce sulla motilità articolare con un impatto positivo sul decorso della malattia e della qualità della vita. Non ci sono più scuse quindi per non iscriversi a un corso di yoga, pilates, tai chi, bicicletta, nuoto, acquagym e tutti gli sport che riducono il carico sulle articolazioni.

Che cosa NON è la dermatite atopica e quali sono le sue cause scatenanti?

Dermatite atopica: come riconoscerla, come trattarla e quali sono le cause scatenanti?

Davanti a uno sfogo della pelle accompagnato da prurito, spesso ci si autodiagnostica una dermatite atopica; succede ancora più frequentemente se a manifestare i sintomi sono i bambini.

Dermatite atopica, però, non è una definizione generica per racchiudere tutto quello che di anomalo succede sulla nostra pelle. Si tratta di una patologia cronica ben precisa, che per essere adeguatamente trattata va diagnosticata dal proprio medico o da un dermatologo.

Come tutte le patologie croniche, purtroppo, non può essere curata, ma è possibile limitare le riacutizzazioni cercando di intervenire sulla nostra stessa percezione della malattia e stando molto attenti ai prodotti che utilizziamo sulla nostra pelle.

Facciamo un pò di chiarezza sulle cause scatenanti della dermatite atopica e sui trattamenti a disposizione.

Esistono dei sostituti del sale per ipertesi che proteggano dall’ipertensione arteriosa senza togliere il gusto?

Quali sono i sostituti del sale per ipertesi? Bastano per controllare l’ipertensione arteriosa?

Studi scientifici hanno dimostrato una correlazione tra il consumo di sale e l’insorgere dell’ipertensione. È una reazione molto semplice da spiegare: il sale, se presente in eccesso, causa un richiamo di acqua con un incremento del volume circolante e un conseguente aumento della pressione. Così in commercio troviamo diversi sostituti del sale per ipertesi che però spesso vengono erroneamente utilizzati come unico strumento per contrastare l’ipertensione arteriosa. Il problema è che sono tantissimi gli alimenti contenenti sodio e sale, quindi per controllare la pressione arteriosa non è sufficiente ridurre o usare sale per ipertensione per condire le nostre pietanze. L’alimentazione va sempre vista nel suo insieme e imparando a leggere le etichette dei cibi che acquistiamo alla ricerca del sale nascosto.

A cura del Prof. Claudio Ferri, Specialista e professore ordinario in Medicina Interna, Università dell’Aquila.

 

 

Abbassare il colesterolo, un passo alla volta

Come controllare l’ipercolesterolemia facendo attività fisica

È diventato un mantra quando si parla di benessere: una dieta equilibrata e l’attività fisica costante sono le principali strategie che possiamo autonomamente mettere in atto per mantenere sano il nostro organismo, soprattutto per chi soffre di ipercolesterolemia (ovvero di colesterolo alto).

È sicuramente importante fare attenzione alla dieta e all’equilibrio degli alimenti che assumiamo durante l’intera giornata, ma se conduciamo una vita troppo sedentaria, non sarà facile tenere sotto controllo l’ipercolesterolemia.

Ma niente scuse, non serve essere sportivi per avere benefici significativi, c’è un’attività alla portata di tutti che fa bene non solo al colesterolo alto, ma anche all’umore. Facile, come camminare.

Dieta e alimentazione per l’osteoporosi: è sufficiente incrementare l’apporto di calcio per nutrire le nostre ossa?

Cosa mangiare se si ha l’osteoporosi? Qual è l’alimentazione corretta per nutrire le ossa e contrastare l’osteoporosi?

Per la maggior parte di noi, quando si parla di calcio, i primi alimenti che vengono in mente sono latte e formaggi. Ma contrastare l’osteoporosi a tavola con la giusta dieta e alimentazione, così come molte altre patologie, non può ridursi a pochi alimenti da incrementare o da evitare. La dieta e l’alimentazione in generale, in particolare se si soffre di osteoporosi, è sempre una questione di equilibrio e, se associata a una regolare attività fisica, può dare un grande contributo nel contrastare patologie croniche come l’osteoporosi. Siamo abituati a considerare le ossa come qualcosa di inerte, ma in realtà sono formate anche da cellule con la funzione di mantenerle e, in parte, rigenerarle. Perché ciò avvenga vanno però debitamente nutrite e stimolate.

Il nostro esperto ci ha dato qualche suggerimento relativo alla dieta e all’alimentazione corretta per chi soffre di osteoporosi.

 

 

Sappiamo proprio tutto sull’ipertensione?

Quanto spesso ti ricordi di misurare la pressione arteriosa? Molti pensano che l’ipertensione sia una condizione che interessa solo una parte della popolazione e tendono a trascurare i controlli di routine. La verità è che l’ipertensione arteriosa è sempre più diffusa nelle società come la nostra e dal momento che può avere conseguenze molto serie, è importante monitorare costantemente i livelli di pressione arteriosa. Molte le conseguenze e molti i fattori di rischio. E quali sono i sintomi?

Metti alla prova le tue conoscenze sulla pressione arteriosa e scopri se sai davvero tutto quello che c’è da sapere.

Cibo anticolesterolo, barrette miracolose e superfood: facciamo chiarezza sull’ipercolesterolemia

Con l’artrosi anche le mani hanno bisogno di ginnastica

I migliori esercizi per mantenere dita mobili anche con l’artrosi

Sapresti elencare quante cose puoi fare quotidianamente grazie alle tue mani? Sicuramente sono più di quelle che riusciresti a menzionare. Dalla mattina quando ci laviamo la faccia e i denti alle azioni più piccole come allacciarsi i bottoni della camicia o addirittura cucire, le nostre mani muovono una grande quantità di articolazioni che, se interessate dall’artrosi, possono rendere complicate anche le azioni più elementari.

Non tutti sanno che le mani, come ogni altro arto del corpo, possono essere allenate e possono trarre grande beneficio dalla ginnastica specifica. Uno studio del 2015 ha rilevato il doppio della mobilità in mani e dita di persone con artrosi che le allenavano, rispetto a chi non lo faceva. Un beneficio però che si verifica solo a una condizione: praticare gli esercizi con costanza, tutti i giorni o almeno a giorni alternati.

Qui trovi alcuni dei migliori esercizi, ma parla col tuo medico e ti mostrerà un vero e proprio allenamento per delle mani in splendida forma.

Rinite allergica stagionale e allergeni primaverili

Quando la primavera ci prende per il naso: quali sono e come affrontare gli allergeni più comuni

Facciamo un breve ripasso: la rinite può essere allergica o non allergica e, nel primo caso, può essere causata da allergeni sempre presenti nell’ambiente oppure stagionali. In caso di rinite allergica stagionale la primavera può non essere quella stagione di rinascita di cui molti parlano.

In primavera infatti gli alberi e le piante producono pollini, che affidano al vento per la loro fecondazione. Circolando liberamente nell’aria i pollini possono scatenare quella reazione del sistema immunitario che causa un’eccessiva produzione di istamina e quindi l’attacco di rinite allergica.

Difficile sfuggire all’onnipresenza dei pollini, ma possiamo provare a difenderci, stando attenti ad adottare le strategie giuste e a non lasciarsi ingannare dai falsi miti.

L’osteoporosi non è tutta al femminile

Sottovalutare l’osteoporosi negli uomini espone al rischio di fratture

Tra i disturbi che interessano maggiormente la popolazione femminile post menopausa rientra l’osteoporosi, una patologia che porta a fragilità ossea, che insorge anche a causa della riduzione dei valori ormonali.

Sebbene sia una patologia numericamente sbilanciata sulla popolazione femminile, la tendenza a trascurare l’osteoporosi maschile può portare a conseguenze spiacevoli. Se infatti l’incidenza vede una netta prevalenza nelle donne, in caso di frattura, le conseguenze più serie sono riscontrate nella popolazione maschile.

E dal momento che spesso, se non vengono effettuati controlli, l’osteoporosi negli uomini non dà alcun sintomo fino alla prima frattura, sottovalutare il problema diventa un alto fattore di rischio. Ma noi crediamo in una vita piena di vita per uomini e donne allo stesso modo e abbiamo raccolto i nostri consigli sull’osteoporosi maschile in questo podcast.

Asma Bronchiale: cure e rimedi tra miti e leggende

Dalla cipolla al latte, occhio a quello che si trova su internet
L’asma bronchiale è una fastidiosa compagna di vita per chi ne soffre. Spesso ci impedisce di essere pienamente padroni del nostro respiro e per liberarcene le inventeremmo davvero tutte.

Così a volte capita di cedere alla tentazione di cercare qualche nuovo rimedio ai sintomi dell’asma di cui ancora non avevamo sentito parlare e, in questo, internet può rivelarsi un pessimo alleato.

Purtroppo oltre a preziosissimi utili consigli, si possono trovare credenze, fantomatiche cure per l’asma che godono di estrema fiducia nonostante non abbiano alcuna validità scientifica.

Alcuni possono essere inefficaci ma totalmente innocui, altri addirittura dannosi. In generale queste informazioni potrebbero distrarci da quelle che sono le vere attenzioni che dovremmo avere per tenere sotto controllo la nostra asma bronchiale.

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